Foodporn, quando il piacere del cibo diventa un’ossessione
Alimenti vietati ai minori di diciotto anni? Oppure cibo che fa da sfondo a film hard? Ma no, niente di tutto questo! Foodporn è un termine formato dalle parole inglesi “food”, cioè “cibo” e “porn” cioè “porno”. Ma con il porno non ha nulla a che vedere. La moda del momento è quella di accostare il termine ad un hashtag ed inondare i social network con le foto del cibo che si sta per mangiare. Una moda o un’ossessione? Se anche tu hai questa mania, stai pur sereno, non sei l’unico!
Foodporn, quando il piacere del cibo diventa un’ossessione
Che si tratti di una torta particolarmente spettacolare, di una pizza fatta a regola d’arte, di un piatto di pasta tradizionale o anche di una maxi insalatona, la regola è una sola: far venire l’acquolina in bocca a chiunque stia guardando. Oggi il foodporn è un fenomeno incontenibile, in cui ogni essere umano dotato di smartphone e pollice opponibile può fotografare il piatto che sta per mangiare per pranzo o per cena, per poi postarlo su Instagram, Twitter o Facebook in attesa di like, commenti, click…
Questa mania di fotografare tutti i piatti al ristorante non solo imperversa tra i giornalisti enogastronomici e i blogger, ma anche tra la gente comune, famiglie con bambini, ragazzi e coppie di una certa età. Dal momento in cui nel 2012 è nato un sito dove postare foto di persone che fotografano il cibo, è possibile capire quanto il cibo in questi ultimi anni sia diventato importante nella nostra società. Nonché, il 2018 è stato nominato l’anno del cibo italiano.
E’ molto gratificante condividere le emozioni e le esperienze enogastronomiche, soprattutto se si riesce a farlo con rapidità attraverso un’immagine. Il termine Foodporn fu usato per la prima volta dall’autrice Rosalin Coward in un suo libro del 1984 e nel corso degli anni, nei vari paesi ha subito significati diversi. Fino ad arrivare al giorno d’oggi, in cui basta digitare l’hashtag #FoodPorn su Instagram per avere un risultato di oltre 102.500.000 immagini postate ed etichettate. Un’ossessione del cibo? A voi la sentenza!