Le vere eccellenze italiane contraddistinte dal marchio Made in Italy sono da sempre riconosciute e ammirate in tutto il mondo.
L’importanza del Made in Italy nel mondo
Il prestigio dell’Industria italiana è dovuto a una serie di prodotti di eccellenza ai quali vengono riconosciuti: un alto livello qualitativo dei materiali utilizzati, stile raffinato, innovazione, cura dei dettagli, fantasia delle soluzioni adottate, capacità di durare nel tempo. Per indicare queste qualità si usa l’espressione Made in Italy, “prodotto in Italia”, segnalando così l’origine italiana di un prodotto industriale o artigianale destinato sia ai mercati internazionali sia a quello italiano. I prodotti italiani più esportati nel mondo, grazie anche alla loro origine riguarda il tessile, l’abbigliamento, le calzature, la pelletteria e il cuoio. Inoltre, l’arredamento, l’agroalimentare, le automobili e altre produzioni del comparto metalmeccanico, come lo scooter denominato vespa.
Il made in Italy
Secondo alcune ricerche di mercato, l’espressione Made in Italy è nota nel mondo quasi allo stesso livello di due Marchi commerciali universalmente famosi come Coca-Cola e Visa. Come tutto ciò che ha successo nell’economia, la segnalazione made in Italy è soggetta a usi scorretti. Può infatti capitare che venga apposta, per indurre in inganno i compratori, anche su prodotti di origine non italiana. Per questa ragione l’uso dell’espressione made in Italy è regolato da numerose leggi italiane e da accordi internazionali. Oggi il requisito fondamentale che deve avere un prodotto commerciale per poter essere classificato con l’indicazione made in Italy è che sia stato progettato, ideato e disegnato in italia, anche se industrialmente è prodotto altrove.
Che cos’è un distretto industriale
Le prime grandi industrie sorsero in Italia all’inizio del XX secolo nel cosiddetto triangolo industriale, cioè Milano-Torino-Genova. In passato grandi industrie come Fiat, Montedison, Pirelli e Italsider ha attratto lavoratori dal Sud Italia.
Poi, dagli anni Settanta del novecento, si è affermato un modello di organizzazione industriale innovativo, chiamato “distretto”, che è formato da una serie di piccole e medie aziende, operanti nello stesso comparto, che lavorano in rapporto tra loro. Ogni azienda si è specializzata in una sola fase produttiva, con ottimi risultati. Questo modello è diffuso in Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo. L’esempio della moda è indicativo: in Toscana migliaia di aziende, con oltre 40.000 addetti in totale, collaborano alla realizzazione dei prodotti destinati ai mercati internazionali.
L’artigianato italiano ha le proprie radici nel Medioevo
In Italia la fioritura delle attività artigiane iniziò dopo l’anno mille, quando le città del nord e del centro fondarono i Comuni, rendendosi autonome dal potere dell’imperatore . Gli artigiani si riunirono in corporazioni che erano associazioni per tutelare i loro interessi e per partecipare alla vita politica comunale. Da allora la Bottega Artigiana italiana si è caratterizzata per un patrimonio di conoscenze manuali tramandate di generazione in generazione. La produzione di sarti, orefici, fabbri, restauratori, falegnami, calzolai, vetrai e liutai italiani è ammirata in tutto il mondo. Le doti di ingegno, manualità e creatività di questi artigiani non possono essere sostituite da nessuna macchina. Perciò rimangono una tradizione di inestimabile valore.
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