Niente più file nei negozi, niente folla durante i saldi, niente più valigie pesanti perché non si sa cosa indossare: tra qualche anno tutto questo potrebbe diventare solo un brutto ricordo, proprio grazie alle stampanti 3D. Pensate al potenziale di queste nuove tecnologie: si potranno creare e indossare abiti sempre nuovi, ovunque e in base alle proprie esigenze. Una risorsa enorme, che il mondo della moda ha intuito da tempo.
Ma cos’è e come funziona una stampante 3D? Brevettata nel 1986 dall’ingegnere Charles Hull , la macchina può usare diversi materiali per “tagliare” un modello 3D in una serie di livelli 2D, costruendo un oggetto stampando livello dopo livello. Dopo circa 20 anni di utilizzo nei settori industriali, la stampa 3D si è evoluta (insieme al design) ed è diventata una tecnologia utilizzabile anche dai privati, con costi ancora abbastanza elevati.
Per realizzare un oggetto tramite stampa 3D esiste più di una tecnica. Quella più utilizzata è sicuramente la stampa a deposizione fusa (FDM): un filamento di polimeri riscaldato viene fatto passare attraverso un tubo, il quale strato dopo strato riesce a dar forma all’oggetto. Una tecnologia molto più raffinata è la SLS, con cui si riescono a realizzare oggetti anche in metallo o ceramica.
Quest’ultima è molto utilizzata nel mercato del lusso e della moda, soprattutto negli accessori. VOJD Studios, azienda di design di gioielli di lusso stampati in 3D , e la fashion house svizzera Akris, hanno unito le forze per dar vita a una serie di anelli stampati 3D di ispirazione architettonica per la collezione Akris Primavera 2016 “Ready-to-Wear”. Realizzati in argento e poliammide utilizzando la tecnologia di stampa 3D SLS, gli anelli stampati in 3D e ricchi di preziosi dettagli sono ispirati al Naoshima Pavilion, la struttura poliedrica di Sou Fujimoto presentata lo scorso anno in Giappone.
Un altro marchio di design italiano all’avanguardia è .bijouets, che dal 2013 propone piccole collezioni artigianali di gioielli e accessori come collane, bracciali, anelli, orecchini, spille e occhiali. Monica Castiglioni, una delle designer che ha collaborato alla collezione PE2016, ha realizzato un set di bellissime collane componibili in poliammide sintetizzata.
Da non perdere nemmeno gli occhiali realizzati per la PE 2016 dal team di D’Arc Studio: Cambiami è una linea di occhiali composti da una montatura di base tonda e da accessori applicabili interamente realizzati in 3D, così da poter cambiare occhiali ogni giorno giocando con i colori, con motivi geometrici, floreali o con qualsiasi altra forma.
Dove trovare vestiti e borse in 3D? Dagli abiti della giovane designer Danit Peleg alle fantastiche creazioni degli studenti dell’Università di Nanchino, ce n’è per tutti i gusti. Per non parlare di Armure, l’innovativa clutch di Maison 203, brand italiano di accessori in stampa 3D, progettata da Odo Fioravanti, designer vincitore del Compasso d’Oro 2011 e del German Design Award 2014. La delicata armatura esterna, grazie al sistema di piastre sporgenti, nasconde l’apertura dotata di un pratico sistema a magnete. In questo modo, la clutch – interamente realizzata in nylon sinterizzato – sembra un guscio perfetto. La borsetta è completata da una catena sottile che le permette di essere utilizzata anche come borsa a tracolla.
Innovazioni 3D e moda: Giappone
Spostandoci in Giappone, invece, la designer Masaharu Ono ha creato dei vestiti di lana con la stampante 3D imitando la tecnica del lavoro ai ferri: la stilista ha spiegato che il suo team è stato capace di creare uno speciale algoritmo “ad incrocio” che è stato poi usato per creare un pattern di lana senza nessuna cucitura. In termini più semplici: come creare una maglia di lana senza imparare a sferruzzare.
Innovazioni 3D e moda: USA
Negli Stati Uniti, e nello specifico nella città di Somerville (Massachussets), un team di designers ha lanciato il primo “Kinematics dress”, cioè un vestito “che si muove”, che ora si trova al MOMA di New York. La produzione funziona in questo modo: si inseriscono le proprie misure nella Kinematics Cloth app, che le scannerizza e fa scegliere tutti i dettagli del vestito che si vuole creare. Queste informazioni sono poi inviate a un laboratorio e alla stampante 3D SLS, che lo realizza in pochissime ore.
Insomma, il mondo della stampa a 3D applicata al fashion è solo agli inizi, ma gli sviluppi saranno più che sorprendenti.
Elisa Marasca
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