“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”. Questa massima di stile del Maestro Giorgio Armani, dovrebbe essere il faro che guida non solo le nostre scelte nella vita, ma anche quelle per il nostro matrimonio. L’abito da sposa si sa, è l’abito per eccellenza. E’ ciò su cui tutti gli occhi saranno puntati il giorno delle nozze. E se lo sposo sta giustamente riconquistando i suoi spazi di personalizzazione e di look-style, la sposa sa che quel giorno sarà davvero come un’attrice che calca il red carpet per ritirare il suo premio Oscar. Scambiare questa occasione per dare sfoggio a tutte le nostre più leziose fantasie di bambine che giocano con Barbie Principessa è davvero molto rischioso. Affrontiamo quindi cinque regole per scegliere l’abito da sposa con stile, per non cadere nel kitsch più improbabile. E per ricordare che l’eleganza è sempre più sottrazione e sempre meno somma.
1. Per far sì che tutto vada per il meglio, la Prima Regola è fare i conti con il fattore TEMPO.
Se ci è concesso dovremmo iniziare a fissare i primi appuntamenti in atelier 6 mesi prima del giorno fatidico. Sia per un abito pronto che per un taylor-made. Una volta scelto l’abito, dovremmo preoccuparci di stabilire un secondo appuntamento almeno 3 mesi prima, per definire la scelta degli accessori che accompagnano l’abito. Parliamo di scarpe, gioielli, ma soprattutto di intimo. Il consiglio è di affidarsi ad un atelier di ottimo livello, in grado di pensare a tutto ciò che ci renderà perfette il giorno del sì. La prova definitiva sarà prevista 1 mese prima del matrimonio. Da lì sarà assolutamente out dimagrire ancora! E non dimenticate di ricontattare l’atelier 3 giorni prima per confermare la data di ritiro dell’abito.
2. Seconda Regola: l’abito da sposa va CONTESTUALIZZATO.
Occorre quindi avere le idee ben chiare su quale è l’immagine che vogliamo avere nel giorno del matrimonio, su dove vogliamo realizzare il nostro sogno. In base a tutto questo iniziare a pensare all’abito da sposa. Insomma, sarebbe una nota davvero stonata scegliere un abito solenne in Mikado di Seta con strascico di 3 metri, per celebrare il matrimonio sulla spiaggia a piedi nudi!
3. Terza Regola: l’abito va scelto guardandosi le SPALLE!
La schiena infatti sarà un punto focale durante uno dei momenti più importanti del matrimonio. La celebrazione del rito: sia esso in Chiesa, civile o simbolico, in quel momento daremo le spalle ai nostri ospiti. Il must quindi è una schiena ben curata che possa permettersi di essere mostrata. Via libera a scolli squadrati o a triangolo, più o meno rivisitati in versione romantica, con tessuti materici o con un monospalla trendy. Ma se non ci sentiamo abbastanza sicure, o se il luogo o la cerimonia sono particolarmente formali, meglio ricorrere al raffinato vedo-non vedo del pizzo.
4.Quarta Regola: gestire le TENDENZE della moda e le nostre aspettative rispetto ad essa.
La moda del 2018 prevede il romanticismo del pizzo, nelle sue variazioni crochet, chantilly, valenciennes, spesso esaltate dalla luce di ricami in cristalli; artigianalità e tradizione che presuppongono una qualità estrema dei materiali o della sartorialità, come nei modelli proposti da Roberta Lojacono, da Cangiari o nelle collezioni di Peter Langner.
D’altro canto però salgono sul palco la limpidezza delle linee geometriche e la flessuosità dei tessuti scivolati. Un esempio su tutti i fiocchi rigorosi di Antonio Riva o la morbidezza degli abiti di Leila Hafzi. Poi c’è lo strascico: corto, lungo, a cattedrale e di almeno 3 metri per i matrimoni solenne. In ogni caso sceglierlo richiede padronanza di sé e un’attenzione maniacale alle proporzioni e alla statura della sposa. Stesso discorso che estendiamo anche al velo, premurandoci di ricordare che, finita la cerimonia, il velo deve sparire!
5. Quinta e ultima Regola di cui tener conto: il PORTAMENTO.
Troppo spesso mi è capitato di vedere spose arrancare verso l’altare letteralmente aggrappate al braccio del papà. O di muoversi con la stessa leggerezza che usa uno Sherpa carico di equipaggiamento quando risale l’Everest. Mi raccomando: leggerezza, andatura certa e fiera. Lentezza quando si percorre la navata. Padronanza quando si sposta lo strascico o il velo. Delicatezza quando ci si siede o ci si alza. Insomma: femminilità! D’altronde dobbiamo solo ricordarci che siamo Donne.
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